Bard Access Equistream Mode D'emploi page 11

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  • FRANÇAIS, page 4
9. Rimuovere il fi lo guida e lo stiletto esercitando una pressione diretta sul catetere
in modo che non si sfi li.
PRECAUZIONI: Assicurarsi che il catetere non fuoriesca dalla vena, mentre
si rimuove lo stiletto per l'inserimento.
10. Andare al punto D (Punti comuni).
TECNICA DI INSERZIONE (3) Procedura senza introduttore pelabile
Per il posizionamento senza introduttore pelabile, il catetere viene preferibilmente
inserito nella vena giugulare interna. Per la procedura senza introduttore pelabile,
il paziente dovrebbe essere messo in posizione di Trendelenburg, con la testa rivolta
sul lato opposto del sito di inserzione prescelto.
1. Andare al punto A (Punti comuni).
2. Andare al punto B (Punti comuni).
3. Saltare il punto C (Tecnica di inserimento (1) Inserzione percutanea).
4. Dilatare progressivamente (inserendo i dilatatori sopra il fi lo guida) il sito della
venipuntura, per inserire il catetere (dilatare il vaso fi no ad almeno lo stesso
calibro (in French) del catetere e preferibilmente maggiore di 1,5 F).
5. Dopo la rimozione del dilatatore, tener fermo il fi lo guida all'interno del vaso,
esercitando una compressione digitale sul sito di puntura per garantire l'emostasi.
6. Se non si utilizza lo stiletto, l'estremità prossimale del
fi lo guida deve essere inserita nel foro dell'estremità
venosa piccola della punta più distale, ed infi lata nel
foro dell'estremità della punta arteriosa, passare
attraverso il lume arterioso, fi nché non fuoriesce dal
connettore (rosso) Luer-lock arterioso. Se si utilizza
lo stiletto, inserire l'estremità prossimale del fi lo guida nella punta distale dello
stiletto, fi nché il fi lo guida non fuoriesce dal connettore dello stiletto Luer-lock.
7. Per ridurre il rischio di embolia gassosa clampare la prolunga venosa (indicata
dal connettore blu Luer-lock).
8.
Far avanzare il catetere sul fi lo guida, fi nché la punta non raggiunge la posizione
desiderata. Si potrebbe riscontrare qualche resistenza facendo progredire il
catetere attraverso i tessuti molli, che dovrebbe però risolversi una volta che
la punta del catetere è intravascolare.
PRECAUZIONI: Per una performance ottimale del prodotto, non inserire
nessuna parte della cuffi a nella vena.
AVVERTENZA: Si possono verifi care aritmie caridiache se il fi lo guida
e/o lo stiletto toccano le pareti dell'atrio destro.
9. Rimuovere il fi lo guida e lo stiletto (se applicabile) esercitando una pressione
diretta sul catetere in modo che non si dislochi.
PRECAUZIONI: Assicurarsi che il catetere non fuoriesca dalla vena, mentre
si rimuove lo stiletto per l'inserimento.
10. Andare al punto D (Punti comuni).
TECNICA DI INSERIMENTO (4) Procedura di inserzione nella vena femorale:
Per l'inserzione nella vena femorale, il paziente deve essere messo in posizione
supina e la punta del catetere deve essere inserita alla giunzione della vena iliaca
con la vena cava inferiore
.
3
AVVERTENZA: Il rischio di infezione è maggiore con il posizionamento in una vena
femorale.
Nota: I cateteri più lunghi di 40 cm sono progettati per essere inseriti nella vena femorale.
1.
Accertare che le zone femorali di destra e sinistra siano idonee per l'inserimento
del catetere. L'utilizzo dell'ecografo potrebbe essere d'aiuto.
2.
Sullo stesso lato del sito di inserzione, il ginocchio del paziente deve essere
fl esso e la coscia abdotta con il piede posto sulla gamba opposta.
3. Collocare la vena femorale, postero/mediale sull'arteria femorale.
4. Andare al punto A (Punti comuni).
5. Andare al punto B (Punti comuni), tunnellizzare in direzione laterale per ridurre
il rischio di infezioni.
4
6. Saltare il punto C (Tecnica di inserimento (1) Inserzione percutanea).
Catetere Equistream* 14.5 F Pressioni venose e arteriose
250
200
150
100
50
0
300 mL/min
350 mL/min
-50
-100
-150
-200
-250
Vena 42 cm
• Secondo quanto viene
Vena 19 cm
suggerito dai dati in vitro, l'uso
di "blood simulate" potrebbe
Arteria 19 cm
avere approssimativamente
Arteria 42 cm
la viscosità del sangue intero.
Catetere Equistream* XK 16 F Pressioni venose e arteriose •
250
200
150
100
50
0
300 mL/min
350 mL/min
-50
-100
-150
-200
-250
Vena 42 cm
• Secondo quanto viene
Vena 19 cm
suggerito dai dati in vitro, l'uso
di "blood simulate" potrebbe
Arteria 19 cm
avere approssimativamente
Arteria 42 cm
la viscosità del sangue intero.
GESTIONE E MANUTENZIONE
La gestione e la manutenzione del catetere richiedono personale specializzato
ben addestrato che segua un protocollo dettagliato. Il protocollo dovrebbe includere
un'istruzione secondo la quale il catetere non deve essere usato per scopi diversi
dalla terapia prescritta.
Connessione catetere, sostituzioni tappini, cambio medicazioni
• Personale esperto
• Utilizzo di una tecnica asettica
• Adeguata igiene delle mani
• Guanti puliti per accedere al catetere e rimuovere la medicazione
e guanti sterili per il cambio della medicazione
• Maschera chirurgica (1 per il paziente ed 1 per il personale sanitario)
:
2
6.
400 mL/min
450 mL/min
500 mL/min
Velocità flusso inverso rispetto
alle pressioni venose •
Catetere retto da 42 cm -
Flusso inverso
300 mL/min
400 mL/min
140 mmHg
159 mmHg
400 mL/min
450 mL/min
500 mL/min
Velocità flusso inverso rispetto
alle pressioni venose •
Catetere retto da 42 cm -
Flusso inverso
300 mL/min
500 mL/min
97 mmHg
117 mmHg
6
• Il sito di inserzione del catetere deve essere esaminato per valutare se ci sono
segni di infezioni e le medicazioni devono essere sostituite ad ogni trattamento
di dialisi.
• I connettori del catetere Luer-lock e i tappini di connessione dovrebbero essere
immersi per 3 - 5 minuti in iodio povidone e poi lasciati asciugare prima della
rimozione.
• Rimuovere con cautela la medicazione e controllare che il sito di inserzione non
sia infi ammato, gonfi oo dolente. Se sono presenti segni di infezione, comunicarlo
immediatamente al medico.
Pulizia del sito di inserzione
• Utilizzare una tecnica asettica (come indicato precedentemente).
• Pulire il sito di inserzione ad ogni trattamento di dialisi con clorexidina gluconato,
a meno che non sia controindicato. Applicare l'antisettico secondo le indicazioni
del produttore. Lasciare asciugare completamente all'aria.
• Coprire il sito di inserzione con una medicazione sterile, trasparente,
semipermeabile o secondo il protocollo ospedaliero.
Soluzioni consigliate per la pulizia
Connettori catetere Luer-lock/
tappini:
• Iodio povidone
(lasciare in immersione
connettori/tappini per3 - 5 minuti)
AVVERTENZA: Non deve essere
utilizzato alcool per bloccare,
immergere o disostruire i cateteri
della dialisi in poliuretano perché,
è risaputo, in caso di esposizioni
ripetute e prolungate che, col
passare del tempo, l'alcool
degrada i cateteri in poliuretano.
I detergenti utilizzati per lavarsi le
mani non devono essere utilizzati
per disinfettare i connettori del
catetere da dialisi Luer-lock.
GESTIONE DEL CATETERE DOPO LA DIALISI
Usare una tecnica asettica (come indicato precedentemente).
1. Lavare i lumi arterioso e venoso con una soluzione salina sterile di minimo 10 mL.
AVVERTENZA: Per evitare danni alle vene ed ai visceri, la pressione dell'infusione
non deve superare i 172 kPa. Si consiglia l'uso di una siringa da 10 mL o più
grande, in quanto siringhe più piccole generano più pressione maggiore rispetto
a quelle più grandi.
2. Iniettare una soluzione eparinata sia nel lume arterioso che in quello venoso del
catetere. La concentrazione di soluzione eparinata appropriata e la frequenza
dei lavaggi devono essere conformi al protocollo ospedaliero. Si è riscontrato che
una soluzione eparinata da 1.000 a 5.000 unità/mL sia effi cace per garantire la
pervietà dei cateteri per emodialisi e per aferesi. Quando si inietta una soluzione
eparinata, farlo velocemente e clampare la prolunga, per ottenere una pressione
positiva. Il volume di soluzione eparinata per bloccare un lume deve essere
uguale al volume di riempimento del lume stesso. I volumi di riempimento
(priming) sono contrassegnati su ogni lume.
3. Detergere i connettori del catetere Luer-lock seguendo il protocollo ospedaliero.
Collegare i tappini sterili alle estensioni di chiusura sia venose che arteriose.
AVVERTENZA: Per evitare l'eparinizzazione sistemica del paziente, la soluzione
eparinata deve essere aspirata da entrambi i lumi, immediatamente prima di
utilizzare il catetere. Nella maggior parte dei casi non è necessaria un'ulteriore
iniezione di soluzione eparinata per le successive 48-72 ore, fatto salvo che il
catetere non sia stato aspirato o lavato.
RIMOZIONE DEL CATETERE
Valutare di routine il catetere e rimuovere prontamente qualsiasi catetere non più
necessario
per ordine dei medici. La cuffi a di ritenzione facilita la crescita tissutale
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nel sottocute. Il catetere deve essere rimosso chirurgicamente. Liberare la cuffi a dal
tessuto fi brotico, spingere delicatamente e far scorrere il catetere. Dopo la rimozione
del catetere, esercitare pressione con la mano sul sito di puntura per 10-15 minuti,
fi nché non ci sono più segni di sanguinamento. Quindi applicare, sul sito chirurgico,
una medicazione sterile, trasparente, semipermeabile o una medicazione conforme
al protocollo dell'ospedale per un minimo di 8 ore. Seguire il protocollo ospedaliero
per quanto concerne il riposo a letto dopo la rimozione del catetere.
SMALTIMENTO
Dopo l'uso, questo dispositivo potrebbe costituire un potenziale pericolo
biologico. Maneggiare e smaltire il prodotto in base alla prassi medica
applicata e alle leggi e normative vigenti a livello locale, statale e federale.
RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
PAZIENTE CON FEBBRE
Il paziente con febbre e brividi, dopo essere stato sottoposto alla procedura,
può evidenziare batteremia dovuta a catetere. Se è diagnosticata la batteremia,
può essere indicata la rimozione del catetere.
FLUSSO INSUFFICIENTE
Non deve essere usata pressione eccessiva per lavare un lume ostruito. Un fl usso
sanguigno insuffi ciente può essere dovuto ad una punta occlusa, a causa di un
coagulo oppure al contatto della punta con la parete della vena. Se non si risolve con
la manipolazione del catetere né scambiando le linee arteriosa e venosa, il medico
può provare a disgregare il coagulo con un agente trombolitico (per esempio, TPA,
Cathfl o* Activase* trombolitico). A discrezione del medico.
SOSTITUZIONE DEL CATETERE
Non sostituire di routine i cateteri per dialisi per evitare infezioni catetere correlate
Potrebbe essere necessario sostituire il catetere defi nitivo in caso di una persistente
crescita di pressione o riduzione di velocità di fl usso, che non possano essere corrette
in altro modo. Sostituzioni del catetere devono avvenire in condizioni di rigorosa asepsi,
in cui il medico deve indossare un copricapo, una maschera, guanti e camice sterile ed
usare un grande telo sterile per coprire il paziente.
BIBLIOGRAFIA
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Aitken, D.R. and Minton, J.P. "The Pinch-Off Sign: A Warning of Impending
Problems with Permanent Subclavian Catheters", American Journal of Surgery,
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Patel, A, et al "Sheathless Technique of Ash Split Catheter Insertion." J Vasc
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Am J Roentgenol. 1999 Feb; 172(2):493-6.
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Amirsys, 1st Ed., 2003.
Mickley, V., "Central venous catheters: many questions: few answers", Nephrol Dial
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National Kidney Foundation K/DOQI Guidelines, 2006.
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Octavio, Bella, Colemenares, Garcia, and Flores; "Right Verses Left Internal Vein
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Catheterization for Hemodialysis: Complications and Impact on Ipsilateral Access
Creation"; Artifi cal Organs; 2004, 28(8):728-733.
10
The Institute for Healthcare Improvement, "How-to-Guide: Prevent Central Line
Infections," 2006.
The Joint Commission Hospital Accreditation Organization, National Patient Safety
11
Goals, 2009.
11
11
Sito di inserzione:
• Soluzione di clorexidina gluconato al 2%
(preferito)
6, 10, 11, 12, 13
• Soluzione di clorexidina gluconato al 4%
• Ipoclorito di sodio diluito in soluzione
8
acquosa
• Soluzione di ipoclorito di sodio allo 0,55%
• Iodio povidone
• Perossido di idrogeno
• Feltrini alla clorexidina
• Unguenti di bacitracina di zinco a base
di petrolato
AVVERTENZA: Acetone ed unguenti
contenenti polietilene glicole (PEG)
possono causare un danno a questo
dispositivo e non devono essere usati
con cateteri in poliuretano. Feltrini
alla clorexidina o unguenti a base di
bacitracina zinco (per esempio unguento
Polysporin*) sono l'alternativa migliore.
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.

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